martedì 8 agosto 2017

ARTE, CULTURA, SPORT NELLA VITA CIVILE E SOLIDALE





Si è svolta il 14 Luglio alla Rocca Albornoziana di Spoleto  una iniziativa promossa dalle Acli e dall’Unione Sportiva Acli di Perugia che ha visto l’inaugurazione di una mostra fotografica “PER NON RESTARE INDIFFERENTI”  con trenta immagini inedite realizzate da tre giovani artiste a marchio Artenatura: Laura Filippucci, Francesca Marinangeli
ed Eleonora Dottorini, che a tutto tondo, entrano nel tema oggetto dell’Enciclica di Papa Francesco “LAUDATO SI” facendone percepire anche lo spirito e l’indirizzo del pontificato.  Si parte dall’assunto  che l’uomo non è proprietario della terra che abita. Siamo ospiti di una casa comune che merita tutta la protezione possibile.
 In contemporanea all’interno della Camera Pinta si è aperta una riflessione a più voci sul tema: “ARTE, CULTURA, SPORT PER UNA VITA  CIVILE E SOLIDALE”.  Un confronto formativo-informativo che le Acli hanno inserito nel loro più ampio progetto del “Coltivare Futuro” per abbassare, in ambito territoriale l’asticella dell’indifferenza. Ad aprire e moderare l’incontro Sante Filippetti, Presidente Unione Sportiva Acli di Perugia. Hanno portato un loro contributo:  Nino Scimone (Presidenza nazionale U.S. Acli), Don Mario Venturi, Pierluigi Castellani (ex Senatore della Repubblica), Moreno Rosati (vicepresidente CONI Umbria), Stefania Rosati (Consigliere Nazionale U.S. Acli), Laura Filippuci ed  Eleonora Dottorini (artiste Artenatura).

Due ore significative all’interno della meravigliosa Camera Pinta in cui gli ospiti hanno potuto immergersi e gustare  la grazie dell’arte, vivere le sensazioni di questo connubio tra arte, cultura e la tematica dello SPORT, lo “SPORT CHE VOGLIAMO”, come ci invitano a riflettere l’U.S. ACLI e il CONI. Uno sport che sappia connettersi con il mondo esterno, che persegua l’obiettivo di “aprire” a tutti l’accesso alla pratica e in grado di facilitare l’educazione alla partecipazione coltivandone la crescita attraverso le attività culturali e sociali che si sviluppano nei territori.
L’evento è stato  patrocinato dal Comune di Spoleto e ha visto la collaborazione della Cooperativa Sistema Museo.
Le ACLI ringraziano i tanti partecipanti all’iniziativa e in special modo la collaborazione dei soci di dell'Associazione Sportivo Dilettantistica OLISTICAmente NOI e il Circolo ACLI di Baiano.








Riporto una mia riflessione condivisa con gli ospiti di questa giornata:

≪Corpo e mente nella visione olistica sono inscindibili e formano l'unità biopsichica di ciascun individuo che è una persona unica per i suoi aspetti corporei e per i suoi aspetti emotivi. Non possiamo pensare di occuparci del nostro corpo senza essere consapevoli di come il suo benessere o il suo stato influisca sulla nostra mente e tanto meno non possiamo pensare oggi di occuparci della nostra mente, di tenere attiva la nostra mente senza pensare ed essere consapevoli di come essa influisca sullo stato del nostro corpo.
Sottolineo questo secondo collegamento perchè nella nostra vita attuale siamo spesso chiamati ad impegnare la nostra mente, che corrisponde anche alla parte più alta del nostro corpo, che coinvolge il pensiero e le attività cognitive ed intellettive. Questa consapevolezza ci dovrebbe suggerire di occuparci di più del nostro corpo, in particolare dovremmo prestare attenzione nell'equilibrare l'impegno di questo segmento corporeo che è in alto con la parte più bassa del nostro corpo.
E cosa possiamo fare per lavorare su questo aspetto e su questo equilibrio?

Oggi qui stiamo parlando e ci stiamo confrontando sul valore della terra, della natura, del suo rispetto e del rapporto tra uomo e natura. "Tutto è connesso". Anche l'uomo possiede una natura che deve rispettare.
E questo aspetto è significativo nella visione bioenergetica di Alexander Lowen, che è stato nella metà del '900 il fondatore dell'Analisi Bionergetica, cioè un metodo psicoterapeutico che abbina ad uno spazio di analisi verbale con il cliente uno spazio dedicato al lavoro corporeo attraverso varie tecniche (esercizi, massaggi). E in questa visione di Lowen, nella posizione eretta dell'uomo dobbiamo prendere in considerazione con la stessa importanza i vari segmenti corporei della persona.
I due principali sono sicuramente quello in alto, di cui abbiamo parlato prima e quello più in basso: cioè il distretto corporeo che coinvolge le nostre gambe e i nostri piedi. Quindi abbiamo una testa che è collegata ai processi mentali e se vogliamo più in alto, sopra di noi, proiettata verso il cielo, la parte spirituale di noi. E poi abbiamo un segmento corporeo più basso, le gambe e i piedi collegati alla terra, alla madre terra.
Lowen denomina il contatto del nostro corpo con la terra con il termine di GROUNDING, che letteralmente vuol dire radicamento a terra e rappresenta una delle posizione di base della bionergetica. Quando siamo in contatto con la terra, ben radicati siamo più collegati alla realtà, maggiormente consapevoli di noi, di chi siamo, quali sono le nostre radici e quale è il nostro posto in relazione agli altri e a ciò che ci circonda.
Essere grounded, essere radicati comporta essere in contatto fisicamente ed emotivamente con la realtà: con le sensazioni del corpo e con l'ambiente con cui entriamo in relazione, sentire la connessione energetica con la terra, che è la nostra madre biologica.
Per concludere questa parte cito una frase di Lowen:
"Noi esseri umani siamo come gli alberi, radicati al suolo con una estremità, protesi verso il cielo con l'altra, e tanto più possiamo protenderci quanto più forti sono le nostre radici terrene. Se sdradichiamo un albero, le foglie muoiono; se sdradichiamo una persona, la sua spiritualità diventa un'astrazione senza vita." (Alexander Lowen)

Ringrazio chi ci ha consentito di organizzare questo evento in questa prestigiosa location. Dal Ministero dei Beni Culturali al Comune di Spoleto alla Cooperativa Sistema Museo che gestisce e valorizza questi ambienti e ne valorizza le attività.
Da qualche tempo si è attivata una collaborazione con Sistema Museo che si prefigge un connubio tra il mondo della cultura e dell'arte e le discipline olistiche di cui abbiamo accennato. 
E' "LO SPORT CHE VOGLIAMO", quello che, come ci invita a riflettere l'Unione Sportiva Acli, sappia connettersi con il mondo esterno, che persegua l'obiettivo di "aprire" a tutti l'accesso alla pratica e in grado di facilitare l'educazione alla partecipazione coltivandone la crescita attraverso le attività culturali che si sviluppano nei territori.
Io non sono una esperta di arte ma credo che l'arte possa anche essere definita come "movimento espressivo naturale", dell'artista certamente ma anche di colui che si approccia alla visione dell'arte, sia esso un quadro, una scultura o altre forme artistiche ed espressive quali la musica o la danza.
Essere in contatto con noi, con il nostro corpo, con la nostra natura e quindi con le sensazioni più vere di noi ci permette di vivere l'arte nella sua forma più completa ed alta.
E allora, vi lascio con un suggerimento e una prova che potrete sperimentare fin da oggi in questo meraviglioso contesto. Provate a fermarvi di fronte ad una immagine o una scultura che vi colpisce. Fermativi, radicatevi a terra ascoltando tutta la pianta dei vostri piedi a contatto con il terreno, aprite il vostro respiro, provate a liberare la mente da altri pensieri e ascoltate attraverso tutti i vostri sensi cosa arriva dentro di voi, quali sono le vostre sensazioni più profonde, come risuona emotivamente questa immagine dentro di voi. 
E gustate questo momento di piacere e di grazia.≫

Stefania Rosati

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