"Gli esercizi bioenergetici, se
praticati regolarmente e in modo non competitivo, possono favorire in chi li
esegue, maggiore padronanza di sé, una respirazione più profonda, una
consapevolezza maggiore del proprio corpo e del senso di radicamento,
sensazioni più intense, più vitalità e spontaneità, in una parola, promuovono
il piacere di essere vivi!" (Alexander e Leslie Lowen)
La Classe di Esercizi di Bioenergetica
costituisce una parte integrante della Bioenergetica, una forma di terapia
psicocorporea messa a punto dal medico psicoterapeuta Alexander Lowen
(1910-2008) a partire dagli anni Cinquanta e sviluppata in oltre quarant'anni
di attività terapeutica. Secondo la bioenergetica il corpo e la mente
funzionalmente sono identici, cioè quello che succede in uno riflette quello
che succede nell'altra e viceversa, di conseguenza gli esercizi bioenergetici
coinvolgono non solo il corpo ma l'intera unità biopsichica.
L'analisi bioenergetica affonda le sue
radici nell'analisi del carattere di Wilhem Reich (1879-1957) di cui Lowen fu
allievo. Con Reich e con la sua scuola il corpo entra con forza nella storia
della psiocanalisi. Egli scoprì che le resistenze dei pazienti non erano altro
che atteggiamenti difensivi: difese non soltanto psichiche ma anche strutturate
nel corpo sotto forma di tensioni muscolari croniche. Reich chiamò queste
strutture difensive "armature caratteriali".
La determinazione e la capacità di
valutazione clinica di Lowen gli consentirono di ampliare e indirizzare in modo
nuovo ed efficace le osservazioni e la metodologia d'intervento terapeutico del
suo maestro, trasformandole in modo originale e sviluppando l'Analisi
bioenergetica, una terapia psicocorporea centrata sulla riattivazione dei
processi energetici (respirazione, movimento, sblocco delle emozioni
trattenute) e sull'elaborazione analitica di tali processi. Lo scopo della
bioenergetica è quello di rilassare le contrazioni muscolari, permettendo così
di far affiorare alla coscienza le emozioni che hanno provocato questi blocchi
e di restituire alla persona uno stato di naturale carica energetica.
Nell'analisi bioenergetica di Lowen, l'informazione fornita dal corpo dei
pazienti viene usata in modo diagnostico, mentre gli interventi fisici sono
utilizzati per facilitare i cambiamenti nel corpo dei pazienti e per aumentare
la loro consapevolezza psicologica dei conflitti che si manifestano nei loro
corpi.
Il lavoro della bioenergetica sul corpo
comprende trattamenti con le mani e particolari esercizi. I primi consistono in
massaggi, pressione controllata e leggeri contatti per rilassare i muscoli
contratti. Gli esercizi intendono aiutare chi li pratica a entrare in contatto
con le proprie tensioni e rilasciarle tramite movimenti appropriati.
Gli esercizi bioenergetici si possono
eseguire individualmente, in coppia e in gruppo. Qualora si tratti di un gruppo
si parla di "classe di esercizi". Ma la parola
"classe" sottointende due significati: il primo come sequenza
strutturata di movimenti, il secondo appunto come gruppo di persone che hanno
il medesimo obiettivo. Le persone che costituiscono la classe, attraverso la
guida e l'aiuto di un conduttore, eseguono specifici esercizi volti a sciogliere
tensioni e blocchi muscolari nelle diverse aree del corpo. Quando con gli
esercizi il corpo si libera dalle tensioni, l'energia intrappolata nei muscoli
contratti riprende a circolare e le persone possono rientrare in contatto con
le parti di sé che si erano chiuse alla loro percezione.
La classe delle durata di un'ora e mezzo
circa, con cadenza settimanale o quindicinale, si articola in una
sequenza di precisi esercizi; una sequenza armoniosa e strutturata, affidata
alla guida del conduttore.
La fasi di lavoro di una classe si
possono riassumere così:
- Ascolto di sé
- Esercizi di radicamento e esercizi di
preparazione e riscaldamento
- Mobilizzazione dell'energia e
attivazione della classe attraverso esercizi di carica, libera espressione e
scarica; esercizi espressivi e/o relazionali
- Rilassamento
- Fase di integrazione - contenimento
Il tutto rispettando la mobilizzazione
di tutti i principali segmenti corporei e il principio che ogni movimento
dovrebbe partire dal basso e fluire poi in tutto il corpo.
Sono numerosi e diversi gli esercizi che
possono rientrare in una classe: posizioni di base e radicamento; esercizi di
praparazione e riscaldamento; di respirazione; esercizi di rotazione; esercizi
per il viso; esercizi espressivi; esercizi per la sessualità; esercizi in
coppia, esercizi di gruppo; il rilassamento. Molti possono anche essere creati
al momento rispettando una logica bioenergetica: vi possono essere degli
adattamenti e delle modifiche negli esercizi e nelle sequenze. Basandosi sulla
sua esperienza, abilità e sensibilità, il conduttore sarà in grado di cogliere
le vie evolutive migliori lungo le quali procedere con il lavoro bioenergetico,
secondo le esigenze individuali e di gruppo e il livello di energia dello
stesso.
A differenza della normale ginnastica,
dove si prevede la ripetizione di un esercizio per un certo numero di volte,
per passare poi a un esercizio successivo, nella bioenergetica ogni movimento è
collegato con la funzione inspiratoria ed espiratoria; esso viene eseguito
prestando attenzione a ciò che si sente, entrando in contatto con eventuali
tensioni e resistenze, per individuarle e quindi imparare a scioglierle.
Gli esercizi di bioenergetica mirano ad
aiutare chi li esegue a lasciarsi andare abbandonandosi, anziché a sviluppare
forza muscolare. Quindi mentre nella ginnastica l'attenzione è rivolta
prevalentemente al fare, nle movimento bioenergetico si è centrati più sulle
sensazioni corporee e sulla respirazione.
L'uso del verbo "fare" qui non
è correlato quindi all'attività meccanica: qualsiasi "fare" nelle
classi è in relazione alle sensazioni e ai vissuti corporei ("Il fare che
conduce all'essere"). Così il "fare" qualche volta può sembrare
inattivo, come lo stare semplicemente in piedi e lasciar cadere il peso. Si
tratta di un approccio biologico ed energetico (da qui bioenergetico), di un
processo naturale di approfondimento del respiro e di liberazione delle energie
bloccate nei muscoli tesi. Per il concetto di esercizi bioenergetici è
fondamentale tenere conto del fatto che dove ci sono energia e sentimenti
congelati seguirà grazia nel movimento. Fondamentale per questa grazia è il
lavoro sul GROUNDING (radicamento): è un concetto introdotto
da Lowen, che descrive il contatto energetico con la realtà. Avere grounding
vuol dire avere i piedi sulla terra. Il contatto con il terreno può
essere sentito in modo più o meno profondo a seconda delle persone e, nella
stessa persona, da un momento all'altro della sua vita. Ma avere grounding in
senso più ampio,vuol dire anche essere in contatto con il proprio corpo e con
la verità della propria esistenza, anziché "vivere tra le nuvole",
soltanto nella propria testa e nei propri pensieri.
I più importanti strumenti di lavoro
nella classe sono: la voce, che è connessa con i sentimenti e
liberandola li mobilita e li esprime, ogni sentimento possiede infatti un
proprio suono; il respiro, perché inspirare mobilita le corde
vocali e produce vibrazioni. Senza forzare la respirazione si respira con la
bocca aperta così da far entrare un flusso d'aria maggiore arricchendo il corpo
di energia. Nell'espirazione si emette un suono che esprima ciò che sentiamo in
quel momento. Un altro strumento è lo sguardo: perché negli occhi
possiamo leggere il sentimento che anima l'individuo e possono esprimere la
supplica, il desiderio di essere amato, la diffidenza, l'odio, la confusione.
Il contatto oculare è molto importante ed inizia dalla nascita; in'ultimo, non
per importanza la VIBRAZIONE, che è il modo che il corpo ha di
sciogliere le tensioni. La vibrazione secondo la bioenergetica è dovuta ad una
carica energetica nella muscolatura ed è anloga alla vibrazione che ha luogo in
un filo elettrico quando la corrente lo attraversa. La mancanza di vibrazione
indica che la corrente di eccitazione, o carica, è assente o molto ridotta.
Nonostante l'investimento corporeo ed
emotivo sia a volte molto elevato, le classi non sono gruppi terapeutici,
perché non prevedono una fase di elaborazione analitica dei vissuti emotivi con
il conduttore. Ciò non significa che i partecipanti siano abbandonati a loro
stessi o alle loro emozioni. Il conduttore, oltre l'adeguata formazione, deve
anche possedere qualità personali, quali sensibilità emotiva e capacità di
comunicazione empatica; egli propone gli esercizi e vigila sui processi in
atto, è una presenza che garantisce contenimento al gruppo e contemporaneamente
sostegno alle singole persone impegnate a vivere emozioni che da sole non
riescono ad arginare.
Le classi di esercizi sono adatte a
tutti, purché (come ribadisce Lowen) chi ha la responssabilità di condurle
sappia riconoscere strumenti e limiti dello strumento. L'abilità del conduttore
consiste meramanete nel dirigere l'attenzione senza dire ai partecipanti che
cosa dovrebbero sentire, ma semplicemente aiutandoli ad arrivare al sentire,
qualsiasi siano i sentimenti e le sensazioni del loro corpo. Dove una persona
sente tensione o sforzo un'altra può sperimentare sensazioni fluenti. Dove un
esercizio originarimante causa dolore, può con le ripetizioni e l'allenamento
della tensione, procurare piacere.
Il tocco rassicurante del conduttore può
in alcuni casi aiutare le persone a maturare un senso di sicurezza personale e
sintirsi supportati emotivamente anche senza l'uso della parola; il conduttore
agisce come una "madre sufficientemente buona", si accorge delle
difficoltà del partecipante, si sintonizza emotivamente e risponde con un
contatto fisico che comunica "cura ed accudimento".
Personalmente la conoscenza della
bioenergetica rappresenta un anello di congiunzione tra i miei studi di
psicologia e il suo profondo legame con il corpo. Per anni ho seguito questo
intento attraverso l'approfondimento della Medicina Tradizionale Cinese e dello
shiatsu. In ciò ho trovato moltissime risposte soddisfacenti sia a livello
personale che professionale e il mio convincimento di un legame tra mente,
corpo e spirito si è radicato tanto da non poter più considerare questi aspetti
di studio e pratiche separate. Ma ho sempre sentito che la fislosofia
orientale, seppur completa nei suoi principi naturalistici e nel porre le basi
di una conoscenza dell'anatomia, della fisiologia e dei metodi di cura e
guarigione, sia anche la più socialmente lontana dalla nostra cultura
occidentale. Alla ricerca quindi di metodi di lavoro più vicini al nostro modo,
non tanto di essere quanto di vivere, alla nostra cultura di origine e alla
nostra evoluzione sociale, oggi ho trovato nella bioenergetica le risposte che
cercavo e ritengo che la classe di esercizi possa essere uno strumento potente
di miglioramento della società contemporanea e potrebbe anche svolgere un ruolo
importante nell'area della medicina preventiva.
Come partecipante alla classe di
esercizi di bioenergetica ho avuto modo di sperimentare su di me il lavoro
corporeo e i suoi benefici, sentire sensazioni nuove attraverso la riscoperta
di parti essenziali del mio corpo, attraverso la sua mobilizzazione ma anche
attraverso la 'staticità'. 'Stare' inteso qui come momento di non movimento, di
ascolto. Mi riferisco in particolare al concetto di grounding: sentire
profondamente le mie gambe, i piedi, il terreno sotto di essi, la fatica di
'tenermi su' mi ha fatto sentire più viva, più presente con il mio essere e con
le mie debolezze: il binomio sempre presente nel nostro corpo tra forza e
debolezza. Ricordo con chiarezza la prima volta che ho sentito vibrare le mie
gambe e il mio corpo: la piacevole sensazione di laciarsi andare alla
vibrazione, piacevole sensazione di sentire l'energia che scorre. Ogni volta è
stata un'esperienza diversa che rifletteva il mio diverso stato energetico e
quindi amplificava la consapevolezza di me. Ma la partecipazione alla classe ha
rappresentato anche divertimento e gioco: quel gioco spontaneo dimenticato di
quando si è bambini che stimola fantasia, creatività e che permette poi nella
vita di tutti i giorni di cercare sempre soluzioni nuove, di sapere trasformare
e ricostruire. Sebbene la pratica individuale degli esercizi di bioenergetica
sia entrata nella mia routine, la forza della classe, intesa qui come gruppo di
persone è qualcosa che mi ha dato la possibilità di vivere apertamente me
stessa, di accettare le sensazioni e le emozioni; ho sentito sempre il gruppo
come luogo sicuro e tranquillizzante, ho provato il piacere dell'imitazione del
linguaggio non verbale, un'imitazione penso molto vicina a quella
naturale dei bambini, indispensabile alla crescita e alla formazione della
personalità
Di Stefania Rosati - Psicologa
Testo tratto da lavoro di tesi per
"Conduttori di Esercizi di Bioenergetica" - con il Centro di
Formazione in Analisi Bioenergetica dell'Umbria - Perugia (IIFAB - Istituto
Italiano di Formazione in Analisi Bioenergetica - Rappresentante ufficiale in
Italia del modello e del metodo dell'Analisi Bioenergetica di Alexander Lowen).
Riferimenti bibliografici:
·
Alexander Lowen e Leslie Lowen, "Espansione e integrazione del corpo
in bioenergetica" - Manuale di esercizi pratici. 1979, Astrolabio
·
Francesco Padrini, "Esercizi di bioenergetica". 2007, Xenia
Edizioni
·
Luciano Marchino -Monique Mizrahil, "Il corpo non mente". 2014,
Edizioni Pickwik
·
Alexander Lowen, "La voce del corpo". 2009, Astrolabio
·
Cos'è una classe di esercizi di bioenergetica - Ovvero che cosa non è una
classe diesercizi di bioenergetica di Ellen Green Giammarini (Trattao da
International Journal of Bioenergetic Analysis)